• tratto dal sito di Elisa Averna
Oggi conosceremo meglio la casa editrice NEM. A parlarcene è il dottor Dino Azzalin, medico, poeta e scrittore varesino nonché, con altri soci e amici, presidente di NEM editore.
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INTERVISTA
Nel 2019 prende il testimone della gloriosa Editrice Magenta nata nel 1952 con la pubblicazione di Linea Lombarda, con la prefazione di Luciano Anceschi, inclusi tra gli altri Vittorio Sereni, e Luciano Erba.
La rigorosa scelta di testi di qualità, di poesia, narrativa, saggistica, viaggi.
Avere il coraggio della passione.
Credere nel libro stampato come testimonianza storica della Letteratura
Non aver quasi mai letto un nostro libro
Chi si auto stampa, vuole bene solo a quel che ha scritto, si perde nel mare magnum libri, e paga per questo. Quindi non può rivolgersi a noi perché non ha capito niente di editoria e di Letteratura. Proprio perché sono tante prima o poi trova, se merita, una casa editrice adatta a quel che ha scritto.
Wilbur Smith e Ken Follet ricchi scrittori, dicono che la loro fortuna è dovuta esclusivamente al senso profondo della trama, alla qualità della scrittura e ai loro editors.
Autori che credano in se stessi e che siano primi promotor delle proprie opere. Un libro è come un bambino che non si mette al mondo e via, finito tutto. Va aiutato a nascere, a crescere, e poi si lascia andare per il mondo.
E’ un domanda alla quale non so rispondere
La coerenza con la nostra linea editoriale e la bravura oggettiva, e non solo il narcisismo soggettivo
C’è un comitato di lettura che sceglie le pubblicazioni incrociando i diversi piani di lettura.
Guido Morselli un inedito di racconti dello scrittore suicida, che prendevano il nome di un titolo “Una missione fortunata”, ci sembrava bene augurante per la nostra avventura.
Non ci riguarda, anche quest’anno in epoca di pandemia abbiamo pubblicato di nostra tasca, a fronte di vendite scarse, con la chiusura di molte librerie. Certo è che anche Montale aveva prenotato all’editore Gobetti 150 copie, per i suoi amici e sostenitori, quel libro si chiamava “Ossi di Seppia” per un futuro premio Nobel. Se un autore non ha un suo pubblico di partenza, scrive solo per se stesso,e allora perché l’editore dovrebbe rischiare del suo e investire in un autore che si sa in partenza che non venderà? Se può farlo, sostenendo l’editoria, non ci trovo niente di scandaloso.
La miglior poesia, la migliore narrativa, la migliore saggistica, la miglior letteratura di viaggio e solidale.
Facciamo solo libri cartacei.
Fino al 2030 crediamo nel progetto di Gutenberg
Pubblicare libri è una forma di felicità se risponde davvero anche alla felicità della forma. A noi interessa più la qualità dei contenuti.
Il mondo è cambiato, le serie tivù, programmi spazzatura, Internet, hanno in parte sostituito i libri, con la grave differenza che lo spettatore è passivo e dimentica subito dopo una scena o un’azione, e non stimola la creatività, il lettore invece è parte attiva e cerca il suo modo di lettura e entra in un meccanismo psichico molto più sofisticato e positivo per la mente umana. Così diventano indimenticabili Gregory Samsa di Kafka o Rodion Raskolnikov di Dostoewskij, piuttosto di anonimi personaggi televisivi.
Credere nei propri sogni, farsi preferire, noi pubblichiamo opere prime, che non sono illusioni sono libri.
Non abbiamo grandi esperienze sono delle realtà che svolgono un lavoro, e come tali c’è chi lavora meglio di altre.
Tutte. In particolare le Civette, che pubblica solo opere prime di giovani meritevoli e che aderiscono alla nostra linea editoriale.
Librerie che fanno la richiesta dei libri o sul sito www.nemeditore.it, non esiste più lo scaffale o la giacenza.
A noi piace spedirli come fa Amazon o IBS libri direttamente dal sito, ma abbiamo anche un distributore che è Unicopli di Milano.
Un inedito di Miguel Hernandez (1910-1942) tradotto da Piero Chiara il nostro fiore all’occhiello 2021.
Portare nelle case dei lettori italiani almeno una copia dei nostri libri.
La pandemia ci ha cambiato, il consiglio è sempre lo stesso, leggere ci aiuta a conoscere, senza libri non penso si possa vivere. Anche Dio esiste grazie alla Parola delle scritture.
Abbiamo in mente molte cose, ma il distanziamento sociale non aiuta, ahi noi, la promozione dei libri.
Che il recovery fund e il ministro Franceschini si ricordino di aiutare le piccola e media editoria.
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