Venerdì 22 Novembre 2024 • ore 18:00
La Toletta • Spazio Eventi
Fondamenta Borgo 1134, Venezia
Presentazione del libro:
NEM editore
Introducono: Alessandra Pellizzari, poeta; Marco Infurna, professore di Filologia Romanza, Università Ca' Foscari, Venezia.
Sarà presente l'autore.
Acqua e zucchero non è solo la testimonianza di un amore verso i propri genitori né un romanzo storico o il racconto esclusivo di una saga familiare, bensì la rievocazione di vicende in cui potrebbero riconoscersi tanti italiani che hanno lasciato la loro terra d'origine per stabilirsi in un’altra regione della penisola che sembrava garantire opportunità di crescita economica e sociale.
Attraverso vicissitudini che lo hanno coinvolto di persona, Dino Azzalin, che è stato recentemente insignito della Cittadinanza Onoraria di Pontelongo, narra come la sua famiglia ha affrontato il “tempo dell'esodo", quando agli inizi degli anni Sessanta, come molti altri contadini spinti dall’indigenza dovuta alle difficoltà del dopoguerra, lasciò il paesino della campagna veneta, dove la vita si svolgeva tra la nebbia e le zanzare, le acque fangose dei canali e lo zucchero delle barbabietole, per intraprendere il viaggio verso la “Terra Promessa”, una provincia della generosa Lombardia.
Il pensiero corre subito alle dinamiche dell’immigrazione ai nostri giorni che sovente sono le medesime di allora, come analoghi sono le incertezze, i timori, il coraggio e la speranza. Al pari degli odierni migranti che giungono, però, sui cosiddetti barconi della morte, gli esuli di cui si parla arrivarono in una terra dall’accento diverso, scandito da un altro dialetto.
Condotto a ritroso con il supporto della memoria, privilegiata dal periscopio dell’esperienza diretta, ecco il resoconto dell’impegnativo ma entusiastico cammino di una madre (e anche di un padre) verso la prospettiva di un’esistenza più soddisfacente. Non mancano episodi terribili come quelli della guerra, per l’alto tributo di sangue e orrori pagato dalla famiglia, alternati ad altri indimenticabili vissuti con gli occhi del bambino, tra incantesimi, stupori, e paure.
Un risultato che fa di una realtà a volte molto amara un florilegio di immagini sul mondo ormai scomparso del Veneto contadino, e un affresco di gioia per la promessa mantenuta.