"Un tale lavoro sulla propria soggettività, lavoro che trasforma un’istanza intima e personale in un discorso aperto, genera forme poetiche caratterizzate per la loro dimensione a sua volta fortemente trasformativa, sia in termini formali che di contenuto." (Jessy Simonini)
Lacrime di Babirussa, il quinto volume della collana Le civette, ci porta al cospetto di uno strano mammifero, un mammifero sempre lì lì per subire la catastrofe del proprio Todestrieb, ovvero di accecarsi o persino uccidersi a causa di un'iper-curvatura delle fauci. Che fare, allora? Forse la soluzione è propriamente quella di non respirare: tentazione che si snoda nella poesia apneica che funge da esordio in pezzi staccati delle diverse sezioni. Non respirare potrebbe rappresentare la vittoria contro questa inutile coazione a ripetere che non fa altro che farci collezionare figurine in posa delle nostre esistenze. Oppure forse sarà meglio mettere a nudo guardandole con distacco le proprie necessarie tendenze violente, guardare il sangue constatando che in fondo è solo sangue, redigere un'attenta ricognizione di tutte quelle volte che non tanto per fare in modo che non sia più così, piuttosto per prendere atto che certe cose non fanno altro che compiersi per essere viste, per essere guardate e che forse guardare in faccia è più sapienziale che analizzare. La poesia di Riccardo Innocenti guarda ad una linea ben consapevole della contemporaneità per tentare di farsene qualcosa anche per quanto concerne il mero livello della propria posizione soggettiva, come mostra bene Jessy Simonini nella postfazione: non è detto che ciò che siamo ci si ritorca sempre contro, si possono anche versare lacrime su ciò che è stato, il che certo non cambierà il passato ma almeno ci renderà più consapevoli del nostro tormento e del suo probabile versante ineluttabile. Questioni esistenziali si dipanano nei testi in versi così come in quelli in prosa, giungendo a deliberare che forse sia dal bisogno che dal desiderio occorrerebbe emanciparsi ma, se così non fosse possibile, almeno essere pronti a metterli in gabbia per guardarli così come si guarda lo schermo di un cellulare.”
Dettagli di pubblicazione | |
Pubblicazione | 2022 |
Genere | Poesia |
Pagine | 88 |
Collana | Le civette |
Formato | Brossura |
ISBN | 9788888903668 |
Giacomo Valeri, odontoiatra e autore di questo piacevolissimo libercolo, afferma che un tema molto importante come la paura del dentista deve essere trattato non solo in modo specialistico ma anche in maniera friendly. (...) Ma il valore aggiunto è che questo volume raccoglie qualche goccia da destinare all’oceano dei bisogni perché il ricavato va all’associazione APA, (Amici Per l’Africa) che si occupa di progetti sanitari e odontoiatrici nei paesi più poveri del Continente Nero. (leggi tutto...)
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