Con i versi di "La stanza e la partita", lacerante oratorio del nostro tempo, Angelo Maugeri ci immerge fino alla gola nel torbido chiaroscuro dell'esistenza con una meditazione tesa a sperimentare ferite ed estasi, conducendosi al limite tra il precipizio e la salvezza. Quali i segni di questa poesia? Non antilogie, certo, non acrobatici arabeschi, ma la risolutezza di una fede poetica che diventa qui il poema dei poemi, il sedimento liberatore. Ma nell'orizzonte di questi cerchi purgatori, in molte liriche, in certe elegie, in certi inni, è come se non ci fosse per principio una via d'uscita garantita. Come tutte le ferite della nostra permanenza, queste poesie disadorne non appartengono a ieri e sanno che la loro confessione continua ad attendere. Non appartengono all'ambito diaristico, ma a quello più intensamente lirico, dove però tutte le novità sono echi di antichità, in quanto solo la segreta antichità continuamente si rinnova. E' questa la radice dei nuovi versi di Maugeri, il loro credo, la loro certezza. Se l'amore per il vaneggiamento non c'inganna, è una scommessa finale, assoluta sul senso del tutto.
Dettagli di pubblicazione | |
Pubblicazione | 2000 |
Genere | Poesia |
Pagine | 120 |
Collana | Presenze |
Formato | Brossura |
ISBN | 9788887559064 |
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